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Quali sono le origini della moneta? Perchè le persone sono disposte a offrire beni e servizi in cambio di denaro? Perchè, nonostante la si usi quotidianamente, molte persone hanno difficoltà a rispondere alla domanda: cos’è la moneta (o il denaro)?

Insegnare i meccanismi che regolano l’economia dovrebbe essere una delle prime preoccupazioni di una società. La società odierna però, ritiene poco necessario l’approfondimento o anche solo la conoscenza superficiale del sistema monetario. Perché? Ovviamente dietro ad ogni scelta c’è una motivazione precisa ma, non essendo qui per trarre valutazioni affrettate, mi limito ad analizzare la storia e discutere degli effetti di certe decisioni.

È impossibile risalire alla data di “invenzione” della moneta. Tutti conoscono quale fosse il sistema di pagamento anteriore alla moneta, cioè il baratto. Il baratto fu, ed è ancora, un mezzo per scambiare beni o servizi in cambio di altri. Spesso, però, le necessità del compratore e del venditore non combaciavano né in termini di volontà (il compratore non era interessato a ricevere il bene del venditore, ma quest’ultimo aveva necessità di ricevere il bene prodotto dal compratore) né di quantità (il compratore era interessato a ricevere il bene del venditore, ma la quantità che riceveva era eccessiva o scarsa). Con il baratto comincia la percezione della necessità di una soluzione dell’utilizzo di un bene terzo allo scambio che soddisfacesse entrambe le parti, ma soprattutto che possedesse determinati requisiti. Possiamo quindi dire che a questo punto della storia la moneta è considerata come un bene (o prodotto).

Origini della moneta

Per essere riconosciuto come moneta, un bene deve possedere le seguenti caratteristiche:

  • Uso comune ed utilità: deve essere molto utilizzato ed accettato negli atti di scambio;
  • Trasferibilità: per poter essere facilmente scambiato e trasportato deve essere poco ingombrante;
  • Inalterabilità: la merce-moneta deve essere inalterabile, non attaccabile dagli agenti atmosferici e il suo valore deve mantenersi costante nel tempo;
  • Divisibilità: anche se divisa in più parti, deve conservare, in ogni sua parte, un valore proporzionale al tutto e, nella somma delle singole parti, lo stesso valore totale;
  • Omogeneità: deve esserci uguaglianza tra le varie unità della merce-moneta, in modo che due di esse aventi lo stesso peso abbiano lo stesso valore;
  • Riconoscibilità: la merce usata come moneta deve essere riconoscibile con facilità dagli scambisti, al fine di agevolarne la trasferibilità;
  • Stabilità di valore: costanza del valore della merce-moneta nel rapporto di scambio con le altre merci.

Una delle prime forme di moneta fu la pietra Rai. Si trattava di un grande disco circolare scavato nel calcare, proveniente dall’isola di Yap, in Micronesia. Le popolazioni locali la usavano come moneta, “denaro di pietra”. Il valore della moneta dipendeva dal numero di deceduti durante il suo trasporto. Se a trasportarla era stato un noto marinaio, il valore della pietra aumentava. Le pietre Rai venivano utilizzate nelle transazioni sociali, come matrimoni, eredità, affari politici, alleanze, riscatto dei morti in battaglia o anche solo l’acquisto di cibo.La dimensione delle pietre variava molto, le più grandi avevano un diametro di 3 metri, uno spessore di 0,5 metri e un peso di 4 tonnellate.

Ben presto, un irlandese-americano, O’Kefee, aiutato dagli indigeni, trovò un metodo più facile per trasportare le pietre Rai sull’isola di Yap. In ogni caso, la facilità nel trasporto e quindi nella sua produzione fece sì che la pietra perdesse la sua connotazione di “rarità” e dunque la sua funzione di moneta, portando ovviamente la gente a scegliere una moneta differente.

Conchiglie

Attraverso l’evoluzione tecnologica e lo sviluppo di nuove metodologie per creazione dei beni, si passò da un bene ad un altro prima di trovare quello più adeguato per l’utilizzo come moneta. Infatti, dopo la moneta Rai si utilizzarono, tra gli altri, pietre, conchiglie, sale. Durante i periodi di transizione tra un bene di scambio ed un altro, si attraversava un periodo di recessione economica, nel quale era complicato utilizzare il vecchio bene per scambi vantaggiosi. Il bene, infatti, ad un certo punto perdeva di valore perché era più semplice da trovare o produrre.

Possiamo dire che la tecnologia e la meccanica hanno sempre accompagnato il percorso di scelta del bene migliore tra quelli che la natura offriva. Ad ogni modo, la lezione che si trae è che il bene scelto come moneta debba essere stabile nel suo valore. La stabilità del valore è direttamente proporzionale alla facilità di produzione del bene. La stabilità è richiesta affinché le persone siano disposte a scambiare beni e servizi in cambio del bene-moneta che abbia un valore stabile o addirittura aumenti nel tempo.

La variazione del valore del bene-moneta genererebbe inflazione se quest’ultimo perdesse valore (e quindi sarà vantaggioso acquistare beni adesso perchè aumenteranno di prezzo in futuro) e deflazione se il bene-moneta acquistasse valore (e quindi converrà risparmiare per consumare in futuro).

gold

La ricerca del bene-moneta si concluse riconoscendo e considerando i metalli preziosi come il bene che riuscisse meglio a soddisfare le proprietà di moneta (in linea con il “criterio della regressione” Misesiano secondo cui il libero mercato fa emergere una merce che sarà poi utilizzata come mezzo di scambio). È importantissimo precisare come la scelta dell’oro come moneta non sia stata il risultato di una convenzione internazionale, bensì una scelta naturale.

L’oro, infatti, soddisfava appieno tutte le proprietà della moneta, in quanto bene inalterabile nel tempo, divisibile in piccolissime parti, omogeneo, facilmente riconoscibile e trasferibile (proprietà che vengono a mancare al giorno d’oggi, perché l’oro risulta ingombrante per alcune transazioni), di uso comune e soprattutto stabile nel suo valore (derivato dalla scarsità e difficoltà nel trovarlo e quindi produrlo).

La prova del fatto che l’oro fosse pienamente considerato come moneta risale al 1815, quando la Gran Bretagna attuò il cosiddetto sistema aureo. Gli istituti bancari si presero carico della custodia dell’oro emettendo titoli di credito (banconote) che avevano lo stesso valore dell’oro. Queste banconote potevano essere riscattate in cambio di oro in qualsiasi momento. Durante la Prima guerra mondiale, gli Stati decisero deliberatamente di aumentare le banconote in circolazione per finanziare la guerra ed evitare di richiedere pagamenti eccessivi ai contribuenti. In questo modo si creò (e si continua a creare) inflazione.

Dopo la Prima guerra mondiale, molti Stati si trovarono in difficoltà nel garantire la diretta corrispondenza tra quantità d’oro detenuta e banconote in circolazione. Il gold standard fu di conseguenza abbandonato. Oggi infatti tutta la moneta in circolazione non è garantita o coperta dalla quantità d’oro detenuto dalle banche. L’ammontare di banconote in circolazione, che col tempo ha anche raggiunto la forma digitale, è controllato dalle banche centrali che hanno come scopo quello di stabilizzare i prezzi ed il “valore della moneta”. Purtroppo, però, bisogna ammettere che negli ultimi 10 anni non si è per niente percepita questa ricercata stabilità.

Da molti anni, ormai, diversi appassionati di programmazione in tutto il mondo si sono dilettati nella creazione di forme digitali di denaro, che possedessero le stesse caratteristiche della moneta, con scarsi risultati. Nel 2008 però venne pubblicato un articolo dal titolo “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System nel quale venne annunciata la creazione di un sistema monetario (cash) basato su una tecnologia open source e senza intermediari, la cui difficoltà di produzione dipendeva dall’utilizzo della moneta stessa. La prima transazione di Bitcoin venne registrata il 3 Gennaio 2009 e la sua produzione va avanti ancora oggi.

In pochi hanno creduto alla possibilità che il Bitcoin, come bene digitale, potesse avere un valore simile alla moneta – probabilmente, neanche lo stesso Satoshi era così ottimista all’inizio. Ad oggi, sono moltissimi gli utenti (una stima parla di circa 10 milioni di indirizzi) che lo utilizzano quotidianamente. Alcuni non possiedono altra valuta che il Bitcoin.

Potrebbe il Bitcoin prendere il sopravvento come bene-moneta ed essere scelto come moneta nel futuro? Per rispondere a questa domanda bisogna conoscere le proprietà di Bitcoin e le funzioni tecniche che lo caratterizzano.

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