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ParlareBitcoin

Abbiamo chiarito il fatto che l’ammontare totale di bitcoin che sarà in circolazione è di 21 milioni di unità, e che ad oggi non tutti i bitcoin sono stati “estratti” dai miners. Infatti, sappiamo che questo limite verrà più o meno raggiunto nel 2140. In che modo verranno raggiunti i 21 milioni di bitcoin e perché dobbiamo aspettare il 2140? È possibile che 21 milioni di bitcoins vengano estratti prima di quella data? Cerchiamo di rispondere gradualmente a queste domande, ripercorrendo le caratteristiche del protocollo Bitcoin e le modalità di emissione di nuovi bitcoin.

Il 3 Gennaio 2009 Satoshi manda a se stesso la prima transazione di bitcoin. In quel preciso istante viene creato il blocco numero zero, chiamato Genesis Block, che darà vita alla blockchain di bitcoin. Ogni blocco contenente le transazioni deve essere confermato attraverso l’attività chiamata mining (che traduco spesso con con il termine “estrazione”, per similitudine con l’attività delle miniere d’oro). La conferma delle transazioni in bitcoin avviene attraverso la soluzione di un puzzle matematico (o enigma) e la difficoltà di questo puzzle viene periodicamente aggiornata dal sistema, in automatico, ogni 2.016 blocchi. Per semplificare, possiamo affermare che il protocollo “adatta” la difficoltà del puzzle ai partecipanti della rete. Altri articoli copriranno questo argomento in maniera più approfondita. Una volta risolto il puzzle, il miner riceve una ricompensa per il lavoro (Proof of Work) e l’energia consumata per il calcolo della soluzione. Il 3 Gennaio 2009 esistevano pochissimi partecipanti alla rete Bitcoin, e dunque la difficoltà del puzzle matematico per confermare la transazione del Genesis Block era semplicissima. Infatti, fu possibile calcolare la soluzione con pochissima energia e soltanto con l’utilizzo di un computer (CPU). Una volta scoperta la soluzione dell’enigma, il wallet del miner della prima transazione venne ricompensato con 50 bitcoin. In quel momento entrarono in circolazione i primi bitcoin della storia. Satoshi, inoltre, decise di inserire un algoritmo che cambiasse la ricompensa dei miner ogni volta che fosse raggiunto un determinato numero di blocchi estratti.

Infatti, quando 210.000 blocchi sono stati confermati, che approssimativamente (dipende dalla differenza di tempo tra un blocco ed un altro) coincidono a 4 anni (210.000 x 10 minuti), la ricompensa di bitcoin ricevuta dai miners per risolvere l’enigma viene dimezzata. Questo evento viene chiamato Bitcoin Halving. Come detto in precedenza, la prima ricompensa ricevuta dal primo miners fu di 50 bitcoin. Al primo halving, avvenuto al 210.001 esimo blocco (28 Novembre 2012), la ricompensa venne dimezzata a 25 bitcoin. Il secondo halving (4 Luglio 2016) vide la ricompensa scendere a 12,5. Il terzo halving avverrà, al momento in cui sto scrivendo, fra 585 blocchi – approssimativamente fra 4 giorni (11 Maggio 2020). La ricompensa, dunque, diminuirà a 6,25 bitcoin per blocco. Puntuale come un orologio svizzero, Bitcoin continuerà a diminuire la ricompensa ricevuta dai miners ogni 210.000 blocchi fino al giorno in cui tutti i 21 milioni di bitcoin saranno in circolazione. Una volta raggiunto il limite massimo, non esiterà alcuna ricompensa per i miners al di fuori delle fee (tariffe) di transazione, che sono volontariamente inserite dagli utenti che effettuano transazioni in bitcoin.

Halving

In sostanza, abbiamo analizzato due soluzioni (a mio parere) geniali del sistema Bitcoin:

  • L’algoritmo si aggiorna ogni 2016 blocchi, adattando la difficoltà al numero dei partecipanti. Questa soluzione assicura che, in presenza di molti miners, i bitcoin non siano estratti tutti troppo presto, ma anche che, se il numero di miners scendesse drasticamente, ci sia sempre qualcuno che possa farlo. Infatti, se per assurdo in futuro ci fosse solo una persona a fare mining, l’algoritmo tornerebbe semplice e risolvibile con un solo computer.
  • La ricompensa si abbassa ogni 210,000 blocchi. Un sistema del genere è la soluzione ideata da Satoshi per la distribuzione progressiva dei bitcoin, ma soprattutto per creare un sistema monetario che combattesse l’inflazione, e la portasse a diminuire col tempo.

La maggior parte delle argomentazioni fatte sull’halving concernono l’impatto che questo grande evento ha sul prezzo di bitcoin, perché storicamente il prezzo di bitcoin ha registrato grosse variazioni intorno alla data prevista. Ma supponiamo per un momento che il prezzo di bitcoin non vari e resti costante per sempre; cosa succederebbe? L’evento dell’halving ha sicuramente un grosso impatto sull’economia Bitcoin stessa, a prescindere dal prezzo, per il semplice fatto che dal momento dell’halving ai miners vengono dimezzate le entrate, senza possibilità di deroga.

L’attività del mining sembrerebbe un’attività semplice ed infatti viene spesso pubblicizzata come una facile rendita passiva. In realtà, fare mining comporta l’utilizzo di molte risorse, energia, tecnologia, ricerca, costi e, soprattutto, passione. Le aziende che dedicano il loro tempo al mining ricevono introiti in bitcoin e corrono molti rischi (mercato, sistemici, valutari ecc.) dovuti alle fluttuazioni quotidiane del prezzo di bitcoin ed alla necessità di dover affrontare la maggior parte dei costi in “moneta fiat” (dollari e altre valute). L’evento dell’Halving ha diverse implicazioni per i miners, ma una in particolare mi affascina: l’Halving stimola la ricerca di energie rinnovabili.

L’attività del mining, come noto e detto in questo articolo, comporta l’utilizzo di energia, e l’opinione pubblica mainstream fa leva su questo per sollevare critiche in merito alla rete Bitcoin;tuttavia, qualcosa sfugge agli analisti degli sprechi di energia da parte di Bitcoin. A prezzi costanti, l’Halving causa una grossa diminuzione dei profitti dei miners, i quali sanno in anticipo quando accadrà l’evento (210,000 blocchi) e si preparano cercando soluzioni alternative per la diminuzione dei loro costi. Poiché i costi dei miners derivano principalmente dal consumo di energia, per abbattere i costi risulta spontaneo e quasi naturale che i miners cerchino fonti di energia alternative per la loro attività.

Dire che Bitcoin sia green è sicuramente una menzogna, ma dire che Bitcoin incentivi all’utilizzo di energie alternative più di qualsiasi altro sistema monetario è da considerarsi un’osservazione fondata e rilevante.

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