fbpx

ParlareBitcoin

La parola peer in inglese potrebbe essere tradotta come “pari” e, nel caso specifico dei protocolli P2P (peer-to-peer), sta ad indicare lo status di un nodo all’interno della rete. Qual è la differenza tra internet “normale” e una rete P2P? Perché tutti non utilizzano le reti P2P ed utilizzano la rete normale internet? Lasciamo che siano alcuni esempi a dare una risposta a queste domande. Per iniziare, bisogna capire cosa è un server.

Un server non è altro che un computer online che assume un ruolo nella rete, ovvero può essere contattato da altri computer nella rete. Non è necessario che questo computer abbia delle caratteristiche particolari per essere considerato un server, deve solo essere rintracciabile dagli altri computer. Anche il nostro computer potrebbe essere configurato per essere un server. Il nostro cellulare, però, non potrebbe essere un server, perché i cellulari non supportano questa caratteristica (forse lo faranno con il 5G). Ad ogni modo, attraverso il suo indirizzo IP, chiunque sulla rete internet potrebbe accedere e/o richiedere qualcosa a questo computer.

Possiamo distinguere tre principali tipologie di server: web server, che mostra un sito web quando lo contattiamo, database server, che ci dà accesso a dei file (quindi ad esempio tutti i nostri documenti, foto, video e quant’altro) e mail server, che è in grado di ricevere ed inviare email. Maggiore è il numero di connessioni ad un server, migliori devono essere le sue caratteristiche tecniche. Google, ad esempio, possiede milioni di server per dare la possibilità a tutti i suoi utenti di connettersi e richiedere accesso al suo database in modo veloce. E’ possibile connettersi al server di Google semplicemente scrivendo nel browser google.com (oppure uno dei tanti IP pubblici di google, per esempio 216.58.223.255). Nella foto possiamo osservare un esempio di server posseduti da Microsoft.

server

Una rete P2P è una rete di server (chiamati nodi) collegati tra di loro che scambiano informazioni l’uno con l’altro, senza alcun intermediario. Un esempio che aiuta a comprendere la rete P2P è quello dei messaggi istantanei. Quando mandiamo un messaggio ad un nostro amico su Facebook, il messaggio viene inviato al server di Facebook, che lo inoltra al nostro amico. Per qualsiasi tipo di interazione sul web è quindi necessario l’intervento di un server. In una rete P2P, il messaggio verrebbe inviato direttamente al server del nostro amico. Ovviamente questo presuppone che entrambi siano dei server nella rete. I servizi offerti da Google sono indiscutibilmente eccezionali. Google Drive ti permette di condividere file, Google Ads di fare pubblicità su internet, Maps di orientarti, Translate di tradurre, e così via. Google è indiscutibilmente il più grande colosso informatico di tutti i tempi. Questo ha permesso a Google di interagire inter partes tra tutti i partecipanti della sua rete, e quindi di tenere copia di tutti i dati dei suoi utenti, anche per il miglioramento del servizio. Al giorno d’oggi, affidarsi ai server di Google è molto semplice, ma è altrettanto semplice possedere un server. Con una guida di 10 minuti ed un hardware che costa 40 euro è possibile dar vita ad un server e tenere copia personale dei propri documenti, file video, immagini ecc.

Le reti P2P non sono così comuni come i servizi di Google. Poiché una rete P2P mette in contatto sul web utenti “pari”, senza intermediari, non ci sono profitti generati da parte di nessuno. Di conseguenza, non c’è neanche una pubblicizzazione di questo tipo di reti, né un grande utilizzo. Inoltre, in pochi conoscono la differenza tra un server ed un computer, ed è anche per questo motivo che i protocolli P2P non sono molto comuni.

Bitcoin è una rete P2P in cui ogni nodo mantiene una copia di tutte le transazioni effettuate in Bitcoin e le condivide con gli altri nodi nella rete (vedi articolo #5). Ogni nodo della rete Bitcoin è collegato direttamente, in modo casuale, ad altri 10 nodi della rete. Il nodo detiene anche la funzione di wallet e, quando una transazione viene effettuata, il nodo verifica che sia valida e trasferisce le informazioni della transazione a tutti gli altri nodi (che verificano sempre le informazioni ricevute), fino al raggiungimento del nodo dei miners che si prendono cura della conferma. Una volta confermata la transazione, il processo inverso avviene per la propagazione della nuova transazione su tutta la rete.

Bitcoin non è la prima ed unica rete P2P; al contrario, ne esistono molte. OpenBazaar è una rete che permette la creazione di uno store online in una rete P2P. A differenza del server di Amazon, che riceve l’ordine del compratore e lo trasmette al venditore, OpenBazaar mette in contatto il server del compratore e quello del venditore, permettendo di effettuare lo scambio senza alcun intermediario. Torrent è un’altra rete P2P, utilizzata per lo scambio di file.

Dunque, concludendo, una rete P2P è una rete decentralizzata e senza controlli da parte di nessuno, il cui utilizzo è regolamentato dal buonsenso degli utenti.

Condividi e Commenta

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *